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Piccole forme

Una filastrocca forma le vostra ossa e i vostri muscoli, una filastrocca forma il vostro spirito. Queste sono filastrocche potenti e immensamente antiche, non sono giochi sebbene siano destinate ai bambini.

Katherine Catmull, Summer and Bird

Le piccole forme sono storie brevi con una funzione educativa. Comprendono filastrocche, canzoni, scioglilingua, sciarade, proverbi, detti, ecc. Fanno parte della nostra memoria collettiva, quasi incise in noi fin dall’infanzia, ci hanno aiutato a costruire il significato, a giocare con il linguaggio, a destreggiarci con le nostre emozioni e ad imparare con piacere.

La maggior parte delle volte, queste piccole forme sono comuni e conosciute da tutti coloro che vivono nella stessa area linguistica e culturale.

Canzoni e filastrocche

Trasmessi di generazione in generazione, sono profondamente radicati nelle nostre culture. Costituiscono un enorme repertorio che ci consente di costruire legami, di entare a far parte della società di relazionarci con le persone che ci circondano, ma anche di vivere intensamente momenti pieni di emozioni. Le parole che costituiscono queste piccole forme espressive, sono musicali, soprattutto sensoriali e ritmiche. Esistono molteplici canzoni e filastrocche che possono essere illustrate con gesti.

(“Dans sa maison, un grand cerf”)

Nella parte francofona del Belgio, ci sono filastrocche come “Une souris verte” o “Pomme de reinette et pomme d’api”, e canzoni come “À la clairefontaine” o “Au clair de la lune”. Ci sono anche filastrocche con giochi di dita o di mani. Il bambino deve decodificare il linguaggio orale e quello dei segni allo stesso tempo.

Nei paesi di lingua inglese si cantano filastrocche, spesso poesie umoristiche in rima come “Baa, baa, black sheep” e “Twinkle, twinkle, little star”. Alcune di queste canzoni sono molto conosciute.

Queste forme di narrazione sono molto coinvolgenti e in Italia sono usate soprattutto nella scuola dell’infanzia, con i bambini piccoli. Nelle fiabe facenti parte la nostra biblioteca, sono numerose quelle che contengono nel testo delle filastrocche che vanno a rafforzare il significato del racconto. (Es.: “Il topo re”, “Piume e spade”, “Il principe Zenzero”, “Non è Amore”, ecc.) Queste filastrocche possono essere usate anche separatamente per essere raccontate accompagnando la voce con i gesti. Ovviamente potrete attingere anche alle moltissime filastrocche e canzoni che costituiscono il grande bagaglio culturale italiano.

Indovinelli

L’indovinello è un gioco costituito sotto forma di domanda spesso proposto in rima anche per facilitare la soluzione che dovrà quindi avere assonanza con la frase precedente.

Esempi “Un ventre di cotone, una schiena di carbone, un ago davanti e delle forbici dietro.” Soluzione: “La rondine”. In questo caso per scoprire che si tratta della rondine è necessario tener presente l’aspetto dell’animale!

“Cosa può fare il giro del mondo e rimanere nel suo angolo?” Soluzione: “Un francobollo.”

Scioglilingua e sciogliorecchio

Gli scioglilingua si caratterizzano per la loro difficoltà di pronuncia e talvolta di comprensione. Si trovano sotto forma di brevi frasi e persino di canzoni.

“Trentatre trentini entrarono tutti e trentatre trotterellando dentro Trento.”

“Sopra la panca capra campa, sotto la panca la capra crepa.”

L’interesse principale degli scioglilingua è quello di migliorare la pronuncia e articolazione con un esercizio divertente e stimolante. È un ottimo esempio di apprendimento dell’elocuzione linguistica attraverso il gioco.

Gli “sciogliorecchie o scherzorecchi”* da non confondere con gli scioglilingua sono meno conosciute sono frasi con allitterazioni che, se dette velocemente, sono incomprensibili,: tuttavia sono altrettanto utili per imparare l’elocuzione. Spesso sono formate da monosillabe e sono più complicate da comprendere perché danno l’impressione di essere pronunciate in una lingua straniera.

«La casa cosa parea bretta e brutta, Vinta dal vento, e la natta e la notte Stilla le stelle, ch’a tetto era tutta; Del pane appena ne détte ta’ dotte; Pere avea pure e qualche fratta frutta, E svina, e svena di botto una botte; Poscia per pesci lasche prese all’esca; Ma il letto allotta alla frasca fu fresca”.

*(NdT: vireorreilles o tromp d’oreille è una parola intraducibile in italiano, un gioco di parola che sta per “inganno”, dunque sciogliorecchio/scherzorecchio è stato creato per somiglianza a scioglilingua. Questi giorchi di parole infatti possono trarre in inganno, le parole che compongono la frase pronunciate in fretta possono assomigliare ad altre)

Indovinelli, sciarade e barzellette

La peculiarità di queste piccole forme sta nel modo in cui fanno riflettere il bambino sul doppio significato delle parole, usando il ragionamento logico e collegando gli elementi tra loro. Queste forme sono facili da memorizzare grazie alla loro brevità, permettono ai bambini di giocare con le parole, sviluppando così la curiosità insita in loro.

Detti e proverbi

I proverbi sono giunti fino a noi oggi attraverso la trasmissione orale. Sono un’espressione della saggezza popolare, come nell’esempio seguente:

“Non si dovrebbe vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. “

Per quanto riguarda i detti, sono spesso legati al tempo e annunciano il tempo che verrà (vedi il meteo).

Piccole forme di oggi

Twitterature, nanotesti, jingle, pubblicità… molte forme brevi si trovano intorno a noi nella nostra vita quotidiana. Come per i proverbi, possiamo citare jingle o slogan di pubblicità della fine del secolo scorso che fanno parte della nostra cultura comune.

ATTIVITÀ

Con tutte queste piccole forme, si possono immaginare molte attività di natura ludica:

– Creare scioglilingua e farli ripetere ai bambini per sviluppare la loro elocuzione.
– Utilizzando un tema, organizzare giostre di proverbi.
– Gioca ad indovinare.
– Chiedete ai bambini di creare delle sciarade.
– E non dimenticare le canzoni da cantare insieme.