Come utilizzare la memoria visiva per memorizzare una storia interiorizzarla e usare le proprie parole per raccontarla?
PERCHÈ È IMPORTANTE?
Una memoria da elefanti!
Raccontare storie non vuol dire recitare! Non ha niente a che vedere con la memorizzazione di un testo scritto, dove si devono ricordare tutte le parole. Non è teatro.
Se impariamo “a memoria”, la più piccola omissione si trasformerà in un vuoto, mentre nel racconto orale di una storia, si può improvvisare: aggiungere elementi nuovi alla storia, toglierne altri, facendo comunque attenzione a non cambiarne il senso. Il racconto orale consente di adattarsi al luogo, al contesto e interagire con chi sta ascoltando… è qualcosa di vivo, che nasce in quel momento.
In passato, alcuni cantastorie analfabeti erano in grado di raccontare storie per una o più notti. Potevano memorizzare epopee di più di 500.000 versi! Eppure queste storie sono state trasmesse oralmente. Come funzionava la loro prodigiosa memoria?
Essi usavano soprattutto la memoria uditiva, basandosi sul ritmo, la ripetizione e la melodia… ma, potrebbero, anche aver fatto affidamento sulla memoria visiva. Gli storytellers hanno sviluppato la capacità di visualizzare i modelli narrativi, che spesso usano come base per costruire le loro storie. Nel Canada Settentrionale, alcuni narratori tradizionali hanno spiegato di seguire il personaggio della loro storia, sul filo della narrazione fatta di immagini, come se guardassero “sopra la sua spalla”. È così che hanno tracciato la mappa di tutti gli eventi che si susseguono nella storia, come un viaggio attraverso luoghi differenti. ll narratore grazie a questa mappa si muove dentro il labirinto della storia.
💬 Questa mappa bidimensionale non ha un andamento lineare, collega insieme le diverse idee ed è utile per creare un pensiero.
In altre parole, la mappa aiuta il narratore a visualizzare la sua storia come una serie di immagini. Rappresenta i momenti chiave senza i quali la narrazione perderebbe il suo significato, corrisponde allo “scheletro” del racconto. Raccontando la storia con parole proprie, i narratori o i bambini aggiungono “carne”.
Disegnare la mappa di una storia:
- Rafforza la memoria visiva: tuttavia prima di trasferirli su carta, è necessario visualizzare mentalmente le tappe della storia.
- Consente di ricordare la storia in tutti i suoi dettagli con l’aiuto di poche immagini facili da ricordare.
Grazie a questa tecnica la capacità di improvvisazione viene liberata grazie alla costruzione di una memoria profonda.
COME FARE?
Prima che i bambini inizino a disegnare la loro mappa della storia, potete dare loro le seguenti informazioni:
- Disegnare la mappa del racconto non è un progetto artistico: bastano pochi tratti di matita! Bastano dai 5 ai 10 minuti.
Fate una serie di disegni semplici e veloci che vi aiuteranno a ricordare gli eventi della storia nel giusto ordine. Disegnate gli animali nel modo più semplice possibile. Il disegno di una persona può non avere senso per l’altra, ma cosa importa? L’importante è che il disegno parli alla persona che l’ha fatto!
Consiglio: Se avete difficoltà a disegnare gli animali, fatte semplicemente un cerchio e segnate con la prima lettera del nome dell’animale: una C rappresenterà un coniglio. - Chiedetevi: “Cosa viene prima?” Poi disegnate qualcosa che vi aiuti a ricordare. Poi chiedetevi: “Qual è il prossimo momento chiave?”. Continuate a farlo fino a quando non avrete rappresentato tutti i momenti importanti della storia.
Suggerimenti
Incoraggiare gli studenti a creare la mappa della storia senza ricorrere alla scrittura anche se non è necessario farne una regola ferrea.
Quando gli studenti avranno realizzato le loro mappe, chiedetegli di usarle per raccontare le loro storie.
Consiglio: I bambini che non completeranno in tempo possono terminare le loro carte a casa.
Aiutate gli studenti meno dotati in maniera che possano avere comunque delle belle mappe. Se gli studenti dovessero mostrare difficoltà nel crearle, potrebbero forse non aver capito la storia. Per aiutarli, dategli la possibilità di scegliere una storia differente.
💡 ATTIVITÀ 1: La scheda collettiva
Si può iniziare a costruire una mappa della storia in modo collettivo (per esempio sulla lavagna) per aiutare i bambini a identificare i momenti chiave della storia. Una volta completato questo primo modello, si chiederà agli studenti di disegnare la propria mappa.
💡 ATTIVITÀ 2: Mescolare le tappe!
Chiedete agli studenti di disegnare ciascuno un passo della storia su un foglio di carta o magari su un cartoncino. Mescolate le varie carte così ottenute e chiedete di rimetterle nell’ordine corretto. Questo li aiuterà a memorizzare la sequenza e i momenti chiave della storia.
💡 ATTIVITÀ 3: Giocare con le emozioni
Ad alcuni narratori piace associare i momenti chiave alle emozioni, per essere più a proprio agio nel raccontare la storia. Chiedete ai bambini di fare queste associazioni scrivendole su fogli di carta.
Per esempio: /risata / tristezza / violenza / mistero / sogno ad occhi aperti / felicità, ecc.
💡 ATTIVITÀ 4: A casa
Rafforzate il legame tra scuola e casa, chiedendo agli studenti di mostrare la loro mappa alla famiglia e di raccontare la storia a casa. Poi potreste sottoporre un questionario alle varie famiglie per condividere l’esperienza di ascolto.
🗺 Esempio 1
Racconto “Mezzo pollo”
“Mezzo pollo” lascia la sua casa per reclamare le cento corone che ha prestato al re. Sulla strada, incontra una volpe, un lupo e un fiume, e li conduce con sé. Ognuno di questi nuovi amici lo aiuterà a convincere il re a restituire le cento corone.
🗺 Esempio 2
Racconto “Il piccolo tulipano”
(per i più piccoli)
La pioggia e il sole incoraggiano un piccolo seme a lasciare la sua casa, situata nelle profondità della terra, e a sbocciare all’esterno per trasformarsi nel bel fiore che è destinato a diventare.