PERCHÉ È IMPORTANTE?
L’insegnante ricoprendo il ruolo di narratore diviene il messaggero del racconto, la struttura e l’impatto complessivo della storia, dipendono da lui/lei. Ricoprendo questa importante posizione attiva, stimola l’interesse e l’immaginazione nei bambini, attraverso l’uso sapiente della gestualità e della voce. L’insegnante è il modello di riferimento che ha il compito di favorire, incoraggiare la partecipazione; se necessario, può intervenire per aumentare le relazioni e generare idee. Per essere un buon cantastorie è di fondamentale importanza prepararsi.
LA PREPARAZIONE AIUTA LA FIDUCIA
Due sono gli aspetti di cui dovrà tener conto: se non ha avuto esperienze precedenti, prima di poterla narrare, dovrà esercitarsi per prendere confidenza con la storia (leggendola in anticipo).
Raccontare la storia non è poi così diverso dalla solita lezione. È importante, tuttavia, essere consapevoli che l’obiettivo, raccontando la storia, rimane quello di far divertire gli alunni. Il secondo aspetto è che il modo in cui si racconta la storia deve sottolineare gli eventi e le emozioni. Quindi, il modo di raccontare sarà più energico e accentuando le modulazioni della voce della voce, le reazioni, il linguaggio del corpo e le espressioni facciali. Potrete trovare indicazioni per queste “attività”, grazie alle schede che abbiamo preparato per voi.
L’altra fase di preparazione deve essere la sessione di narrazione vera e propria, compresa la scelta della storia, del luogo, del momento, ecc.
Gli alunni devono essere motivati ad ascoltare e a voler raccontare la storia in modo che la sessione di narrazione abbia un impatto positivo sull’oralità nel suo complesso per gli alunni.
STRUMENTI PER INCORAGGIARE LA MOTIVAZIONE
L’insegnante sceglie una storia adeguata all’età e alla situazione. Durante il racconto dovrà evitare commenti, concentrandosi invece sulle descrizioni dello stato d’animo dei personaggi. In questo modo stimolerà l’immaginazione suscitando empatia nei bambini. Le parole dovranno essere accompagnate da espressioni facciali e gesti che sottolineino ulteriormente le emozioni.
Per prepararsi a questo, l’insegnante può fare riferimento alle schede sulle modulazioni della voce (scheda pratica “Esercizi di modulazione della voce”) e sul linguaggio del corpo (scheda pratica “Esercizi per migliorare il linguaggio del corpo”).
Dovrà inoltre usare e dosare le pause per aumentare l’interesse e l’attesa durante la narrazione. A seconda della situazione, potrà usare anche oggetti specifici legati alla rappresentazione e all’aspetto dei personaggi. Durante la preparazione della narrazione, l’insegnante può effettuare delle registrazioni preparatorie, che gli consentiranno di fare delle valutazioni sull’impatto che avrà lo spettatore. Potrebbe anche raccontare la storia a un collega o a un parente per valutare meglio la sua performance e il suo possibile impatto sui bambini.
PREPARAZIONE, REALIZZAZIONE
Per poter scegliere la storia giusta, è importante che l’insegnante sia consapevole dello scopo per cui la racconterà: far ridere, emozionare o insegnare ai bambini. L’insegnante può trovare la storia giusta, ma può anche modificarla e adattarla alle sue esigenze. Preferibilmente davanti ad uno specchio, provate a raccontarla ad alta voce usando le appropriate intonazioni. Per non perdere il filo, si possono trovare parole migliori o, a seconda della situazione, per allungare o accorciare la storia, per rafforzare o ridurre la forza dell’impatto.
ALTRE OPZIONI NEL CASO IN CUI I BAMBINI RIFIUTINO DI PARTECIPARE ALL’ATTIVITÀ
Uno dei dubbi che gli insegnanti possono dover affrontare come narratori, è quello di confrontarsi con bambini che non vogliono partecipare.
È importante non costringerli mai, ma piuttosto offrire alternative, in maniera che l’alunno non si senta sotto pressione, e sia comunque incluso in questo momento speciale. Preparare dunque delle alternative per ridurre lo stress.
Ecco alcuni consigli su cosa si può fare con i bambini riluttanti:
- incoraggiare il bambino ad offrire le proprie versioni della storia;
- raccontare una storia in cui loro stessi sono l’eroe;
- l’inclusione di vari giochi educativi legati alla creazione di storie Esempio – “Racconto una storia” – carte con immagini di oggetti, persone, animali, luoghi. Il bambino estrae le carte in sequenza e include le immagini in una storia che il bambino stesso compone;
- raccontare una situazione vissuta sostituendo i protagonisti con degli animali, che in base alle idee del bambino corrispondono alle persone della storia.
Attività specifiche legate alla storia
- L’ascolto
- Empatia
- Narrazione
- Spiegazione e interpretazione di parole ed espressioni sconosciute
- Discussione delle azioni dei personaggi
- Provocazioni come: “Come agiresti nella stessa situazione, cosa diresti?”
- Raggiungere conclusioni adeguate all’età