Scheda tematica

Vivere insieme

A scuola, spetta all’insegnante creare condizioni materiali e umane di vera comunicazione, affinché i bambini possano esprimere i loro interessi e bisogni, esprimere sentimenti, scambiare esperienze e conoscenze.
(M.E., 2004, p. 138)

L’IMPORTANZA DEI RACCONTI NELLA SOCIETÀ

I racconti popolari (o folklorici) sono narrazioni tramandate di generazione in generazione di cui non si conosce l’autore. Ogni storia viene ampliata e modificata ad ogni ripetizione. La paternità è attribuita al popolo – folk, in inglese, da cui prende origine la parola folklore. Molti racconti popolari sono abbastanza antichi. Passando di bocca in bocca, senza essere mai stati scritti, sono rimasti in vita grazie alla memoria dei cantastorie.

I racconti popolari affrontano i vari aspetti della vita. Parlano di gioie e dolori, di animali e di esseri magici, di eroi e di cattivi. Possono essere comici, satirici o emozionanti. Possono intrattenere, dare il buon esempio o cercare di spiegare cose che la gente non capisce.

Ogni cultura racconta storie diverse, sebbene le storie di eroi siano molto comuni nelle varie e differenti culture. Le storie eroiche aiutano a riunire le persone e ricordano loro il loro passato comune. Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda sono eroi di molte leggende francesi e inglesi.

Le fiabe sono storie popolari in cui accadono cose magiche. Spesso un giovane personaggio incontra creature fantastiche come fate, streghe, giganti o draghi. Storie come “Cenerentola”, “Cappuccetto Rosso” e “La Bella Addormentata” sono emerse come racconti popolari. Due autori tedeschi, i Fratelli Grimm, hanno raccolto e scritto molte fiabe nel XIX secolo.

I racconti sono storie antiche ma sempre attuali perché le loro trame parlano di emozioni comuni a tutti noi come l’invidia, la paura, l’odio, la gelosia, l’ambizione, il rifiuto, l’inganno… che possono essere comprese e vissute dal bambino solo attraverso le emozioni e la fantasia.

I racconti lasciano scorrere l’immaginario, suscitano curiosità e mirano a insegnare i valori. In questo modo contribuiscono molto alla formazione della personalità e aiutano i bambini a capire un po’ meglio il mondo che li circonda.

Nel processo di insegnamento è molto importante prestare attenzione all’emotività per formare cittadini più attivi che, in futuro, sapranno come risolvere le paure e i normali conflitti della vita. La forma di giudizio che divide i personaggi in buoni o cattivi, belli e brutti, forti o deboli, fa sì che i bambini comprendano meglio alcuni valori e comportamenti umani per vivere insieme nella società.

COME CI INSEGNANO I RACCONTI A CONVIVERE NELLA SOCIETÀ?

Il racconto è una narrazione di trasmissione orale che presenta una struttura breve e semplice e ha un intento ludico e moralizzatore.

Le caratteristiche principali sono: i personaggi identificati in base alla loro professione o alla loro posizione sociale e familiare; tempo e spazio sono vagamente identificati; altro fattore comune è che tutte le storie contengono un messaggio.

Attraverso i racconti è possibile dimostrare più chiaramente ai bambini la differenza tra ciò che è considerato giusto e ciò che è considerato sbagliato nella nostra società, perché, sebbene alcuni racconti siano stati creati secoli fa, trattano argomenti che riguardano direttamente le caratteristiche e i sentimenti presenti nell’uomo, come: paura, perdita, morte, vita, bene, male, giusto, sbagliato, intelligente, stupido, debole, forte, soggetti, sentimenti e caratteristiche che sono e saranno sempre presenti nell’essere umano e, quindi, in tutte le società.

Nel racconto “I tre consigli” per esempio possiamo usare le tre raccomandazioni date da una persona più esperta e utilizzarli nella nostra vita quotidiana. A volte l’esperienza di vita delle persone anziane può insegnarci qualcosa.

Un altro esempio è il racconto “Il vecchio, il ragazzo e l’asino“, che ci insegna che non sempre l’opinione degli altri è migliore ma che a volte dovremmo imparare a vivere la vita dal nostro punto di vista.

Mentre il racconto “Il sale e l’acqua” ci mostra il valore delle piccole cose. A volte non ne comprendiamo l’importanza e così l’amore di un padre per i suoi figli può vacillare di fronte a cose banali. Tuttavia abbiamo la possibilità di ravvederci e il pentimento, è qualcosa di cui dobbiamo tenere sempre conto nella nostra vita quotidiana così come l’umiltà che è una caratteristica talmente rara nella nostra società, che va preservata.

Anche il racconto “Il leone e il topo” ci dà una lezione di vita: non sempre infatti, i più forti sono in grado di fare tutto da soli, anche i più deboli sono importanti. Dunque è necessario trattare tutti allo stesso modo e saper rispettare ognuno come l’essere umano che è.

Nella nostra vita quotidiana, possiamo imparare a usare strategie per uscire da situazioni complicate come accade nel racconto “La vecchia e la zucca“.

Tutto queto, in conclusione per dire che, è importante non dimenticare la tradizione orale che ci è stata lasciata ed è altresì importante continuare a raccontare storie tradizionali per le generazioni future, poiché raccontare storie e ascoltarle è l’inizio di un percorso per divenire lettori, che ci consente di affrontare un processo evolutivo infinito di scoperta e comprensione del mondo.