Le storie del “perché”
I. Il bisogno di sapere
Agli esseri umani non è mai piaciuto ignorare, non sapere. Tutti vogliono sempre sapere il “Perché?”. Perché quella cosa è così e come mai è proprio così. Tutti noi siamo alla costantemente ricerca della propria identità, come individui, come comunità, come nazione, ecc. I racconti eziologici di una cultura appaiono come una rivelazione, sull’importanza che danno a certe cose e su quelli che sono i dubbi e le loro preoccupazioni.
Oggi la scienza può spiegare molti dei fenomeni che prima erano inspiegabili. La nostra conoscenza e cultura scientifica ci permette di sapere i veri motivi che stanno dietro ai racconti eziologici (“Perché l’acqua di mare è salata?” per esempio), tuttavia manteniamo nella nostra cultura questi racconti e quelle spiegazioni che i nostri antenati hanno immaginato per motivare l’ignoto.
I racconti eziologici rappresentano un modo fantasioso di spiegare il motivo per cui quella cosa è così com’è. Quando siamo bambini, storie come queste riempiono il mondo intorno a noi di meraviglia e magia. Teniamo questa meraviglia nei nostri cuori anche quando siamo adulti, ed è per questo che continuiamo a raccontare queste storie ai nostri figli.
Questo “bisogno di sapere” è ancora più forte nei bambini piccoli, soprattutto nell'”età del perché”, dai 3 ai 6 anni, fino ai 10-11 anni. Durante questa “età del perché”, i bambini fanno sempre molte domande esistenziali e quelle storie vengono raccontate come una bella barzelletta! L’uso di racconti eziologici a scuola incoraggia la curiosità, l’osservazione e il ragionamento. Incoraggia i bambini a prendersi il tempo di osservare il mondo, a porsi domande sul mondo e, soprattutto, a cambiare le loro prospettive.
II. Cos’è l’eziologia?
Il termine stesso eziologia si riferisce alla “causa”, alla spiegazione di come le cose sono arrivate ad essere così, come sono ora e perché, o come erano prima e perché. Originariamente, l’etimologia della parola eziologia deriva dal greco “aetiologia”, il che significa: “affermazione di una causa” o “dare una ragione per”. L’eziologia è quindi la branca della filosofia che si occupa delle origini delle cose o di come le cose sono diventate come sono ora.
In letteratura, un racconto eziologico è quindi un racconto breve, con una struttura semplice, di cui il “perché” è l’inizio, che spiega in modo immaginario, fantasioso o divertente, il perché delle cose, un fatto reale, un fenomeno naturale o sociale. Ciò che rende eziologico un racconto è la risposta. È ludico, ed è uno dei racconti più popolari con cui giochiamo. Gli argomenti trattati sono molto vari, dall’origine delle piante e degli animali, alle stelle, al calendario, ai mestieri, ai luoghi (leggende), o agli esseri soprannaturali: angeli, diavoli, geni, origine dell’uomo, alle differenze tra uomini e donne, all’organizzazione sociale, ecc.
Ci sono anche aneddoti eziologici, per esempio ” Lady Holle” (di Grimm) dove il piumone viene scrollato al mattino per far cadere la neve sulla terra.
Un racconto eziologico è un racconto esplicativo, può anche essere chiamato un racconto “pourquoi” (“pourquoi” in francese significa “perché”). È un racconto che spiega l’origine di qualcosa, o l’origine di una caratteristica, o di un nome per esempio. Alcuni dei racconti eziologici più famosi della letteratura classica sono quelli di Rudyard Kipling con la sua serie di “Storie proprio così”. In queste storie, spiega cose come “Come il cammello ebbe la sua gobba” o “Il bambino dell’elefante (Storia di come la proboscide dell’elefante divenne così lunga)”. Queste storie rientrano nella categoria dei racconti eziologici, ma il genere dei racconti eziologici è polimorfo, si articola in varie forme, dimensioni, stili e soggetti.
Alcuni esempi concreti di racconti eziologici che si possono trovare in biblioteca sono:
• Perché l’acqua di mare è salata? (FR)
• Come la Balena ha avuto la sua gola? (EN)
• Come il Cammello ha avuto la sua Gobba? (EN)
• Come il Rinoceronte ha avuto la pelle? (EN)
• Come gli animali hanno avuto la coda? (FR)
III. Nelle narrazioni moderne
Troviamo ancora molti racconti eziologici, anche in storie molto recenti. Oggigiorno, anche altri mezzi di comunicazione, come i film, sono usati comunemente per raccontare storie, e anche i racconti eziologici si possono trovare all’interno di questo genere. Nella cultura popolare contemporanea, i racconti eziologici si trovano, per esempio, in Edward Mani di Forbice (Tim Burton), il narratore spiega alla nipote in una storia perché nevica sulla città (Edward, facendo statue di ghiaccio con le sue mani a forma di forbice, fa cadere fiocchi di ghiaccio sulla città).
IV. L’importanza dei racconti eziologici
I racconti eziologici danno un senso al mondo e trasmettono quel tipo di meraviglia e di ammirazione giocosa tipica dei bambini. Da adulti, ci ricordano i misteri a cui non abbiamo ancora dato una risposta e dipinge la realtà con segreti coloratissimi. I racconti eziologici aiutano a dare un senso a ciò che ci circonda e a cementare la nostra comune identità culturale. Sono un invito a guardare il mondo in modo diverso, in modo poetico e giocoso. Queste storie sono soprattutto fonte di allegria e di meraviglia infantile. Sono pensate per essere divertenti.
V. Il racconto eziologico, cugino del mito
La mitologia greco-romana offre molti esempi di testimonianze eziologiche. Floreale e vegetale (Adone, Giacinto, Dafne) – Astri (Orione, Callisto, le Pleiadi, Castore e Polluce, ecc.) – Animali (Aracne)
VI. Le attività per gli studenti
- Scegliete un soggetto e create il vostro racconto “Perché? Può essere una domanda che vi state ponendo, oppure può essere completamente casuale.
Per esempio: “Perché il gatto ha gli occhi grandi?