Scheda tematica

Racconti cumulativi

Secondo il narratore Bruno de La Salle, i primissimi racconti erano racconti di enumerazione o cumulativi, il cui scopo era contare. Un’intuizione confermata dall’etimologia, dato che i verbi “raccontare” e “contare” vengono entrambi dal latino computare.

I racconti cumulativi potrebbero essere più antichi di altri racconti, ed erano probabilmente usati per contare, misurare, enumerare…

Nei racconti cumulativi (o a catena), la stessa formula, ripetuta per tutta la storia, crea un ritmo che scandisce i momenti chiave della storia, gli incontri dell’eroe che si susseguono, i luoghi che attraversa, ecc.

Grazie al ritmo e alla musica della parola parlata, questo tipo di storia breve e divertente lavora sulla memoria e al contempo sulle capacità motorie e sulla coordinazione tra corpo e parola.

Con queste storie, si può giocare, fino quasi a estenderle all’infinito!

Diamo uno sguardo alle fasi di una storia cumulativa

L’inizio di una storia cumulativa è spesso aperto semplice, mentre lo sviluppo è lungo e contiene la struttura ripetitiva, quasi una sorta di ritornello. Proprio questo ritornello rappresenta l’essenza della storia, racchiudendone l’evoluzione fino al finale desiderato.

Lo svolgimento della storia è allungato al massimo per preparare il finale, in modo che sia imprevedibile e sorprendente.

Ora che sappiamo come sono costruite queste storie possiamo esplorare le differenti tipologie, iniziando dalla più semplice.

Le differenti tipologie

Enumerazione: la forma più semplice e lineare. Ad ogni passo, un nuovo elemento viene aggiunto alla storia. A poi B, poi C…
Una filastrocca o una canzoncina, è una delizia per i bambini molto piccoli.
Esempi: I giorni della settimana…, Una topo bianco, L’imperatore, sua moglie e il piccolo principe, Dove sono i miei pulcini, La principessa procione, La Caccia all’orso…

Lunedì piccolino
Martedì assai carino
Mercoledì ben riparato
Giovedì frastornato
Venerdì sgranchito
Sabato addormentato
E la domenica si ricomincia

Accumulazione: ad ogni tappa della storia, si aggiunge un elemento e si ricapitolano i precedenti. A, poi A+B, poi A+B+C…
Esempi: “Il guanto”, “La rapa”, “Mezzo pollo”, “Il gatto e il pappagallo”, “Invito di nozze” “Un elefante si dondolava…”

In pieno inverno, nel mezzo di un sentiero, un guanto abbandonato.
A turno nel guanto entrerà un animale: il topo, il coniglio, la volpe, l’ape… (si possono aggiungere altri animali).

  1. L’Arrivo dell’animale sarà accompagnato da percussioni corporee sempre più forte
    Topo: un dito sulla mano
    Coniglio: battito di mani
    Volpe: le mani sulla coscia
    Orso: la mano sulla pancia
    Ape
  2. L’animale verifica di poter entrare:
    Toc, toc, toc…
    -Chi si nasconde in questa dimora? Bene, sarà il mio nido.
  3. L’animale si addormenta con gli altri già presenti nel guanto.
  4. Fuori, sta nevicando… sta arrivando un nuovo animale (torna al punto 1)
  5. La fine. Arrivo dell’animale che fa rompere il guanto!

Comincia un bambino, a questo con il procedere della filastrocca si aggiungono gli altri uno per volta, facendo dondolare le braccia… fino a quando non saranno entrati tutti bambini e il filo si spezzerà, facendoli cadere tutti giù per terra!

Un elefante si dondolava, sopra il filo di una ragnatela
E trovando la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante.
Due elefanti si dondolavano sopra il filo di una ragnatela
e trovando la cosa interessante andarono a chiamare un altro elefante.
Tre elefanti…

● Éliminazione: la storia perde gradualmente i suoi elementi costitutivi (spesso i suoi personaggi). Al termine della storia, non ci sono più personaggi, o magari solamente uno! A+B+C, poi A+B, poi solo A…

Esempi: “Cinque uccelli nel loro nido”, “Il merlo ha perso il becco”

C’erano cinque di loro nel nido
E il piccolo disse: “Spostati, spostati!”
E uno di loro cadde dal nido.
C’erano quattro di loro nel nido
E il piccolo disse: “Spostati, spostati! “
E uno di loro cadde dal nido.
[poi 3, poi 2]
C’erano due di loro nel nido
E il piccolo disse: “Spostati, spostati!”
E uno di loro cadde dal nido.
Era tutto solo nel nido
E il pulcino dice: “aaaaah!”.

Questa filastrocca legata alla tradizione popolare, insegna ai bambini l’uso delle varie parti del corpo… resa celebre anche da una versione illustrata da Bruno Munari.

Il merlo ha perso il becco
come farà a beccar?
Il merlo ha perso il becco
come farà a beccar?
Il merlo ha perso il becco,
povero merlo mio, come farà a beccar? (come farà a beccar? A beccar…)
Il merlo ha perso i denti
come farà a mangiar?
Il merlo ha perso i denti
come farà a mangiar?
Il merlo ha perso i denti,
povero merlo mio, come farà a mangiar? (come farà a mangiar? A mangiar…)
Il merlo ha perso la lingua
come farà a cantar?
Il merlo ha perso la lingua
come farà a cantar?
Il merlo ha perso la lingua,
povero merlo mio, come farà a cantar? (come farà a cantar? A cantar…)
Il merlo ha perso il naso
come farà a annusar?
Il merlo ha perso il naso
come farà a annusar?
Il merlo ha perso il naso,
povero merlo mio, come farà a annusar? (come farà a annusar?)
Il merlo ha perso gli occhi
come farà a veder?
Il merlo ha perso gli occhi
come farà a veder?
Il merlo ha perso gli occhi,
povero merlo mio, come farà a veder? (come farà a veder? A veder…)
Il merlo ha perso le orecchie
come farà a sentir?
Il merlo ha perso le orecchie
come farà a sentir?
Il merlo ha perso le orecchie,
povero merlo mio, come farà a sentir? (come farà a sentir?)
Il merlo ha perso un’ala
come farà a volar?
Il merlo ha perso un’ala
come farà a volar?
Il merlo ha perso un’ala,
povero merlo mio, come farà a volar? (come farà a volar? Come farà a volare?)
Il merlo ha perso le zampe
come farà a saltar?
Il merlo ha perso le zampe
come farà a saltar?
Il merlo ha perso le zampe
povero merlo mio, come farà a saltar? (come farà a saltar?)
Il merlo ha perso la coda
come farà a covar?
Il merlo ha perso la coda
come farà a covar?
Il merlo ha perso la coda,
povero merlo mio, come farà a covar?
Come farà a covar? come farà a covar? come farà a covar?

Sostituzione: la storia inizia con A, che lascia il suo posto a B, che lo lascia a C e così via.
Esempi (francesi) “Passeggiamo nel bosco”, “L’Allodola” “La cassaforte”, “Tronchetto dolce”, “I tre porcellini”:

Passeggiamo nel bosco
Mentre il lupo è lontano
Se il lupo fosse qui
Ci mangerebbe.
Ma visto che non c’è
Non ci mangerà.

Lupo sei qui?
Cosa stai facendo?
Mi senti?
Mi metto la camicia (poi le mie mutande, i miei calzini, ecc.)

Nidificazione: è il principio della storia nella storia, e talvolta della storia nella storia nella storia, come una bambola Matriosca.
A più B in A più C in B in A.
Esempi: La casa costruita da Pietro, La mosca che volava senza guardare dove andava… “La fiera dell’est”

Ecco è la casa che Pietro ha costruito.
Ecco la farina che sta nella soffitta della casa che Pietro ha costruito.
Ecco il topo che ha mangiato la farina che sta nella soffitta della casa che Pietro ha costruito.
costruito.
Ecco il gatto che ha catturato il topo che ha mangiato la farina che si trova nella soffitta del
casa che Pietro ha costruito.
Questo è il cane che ha strangolato il gatto che ha catturato il topo che ha mangiato la farina che è
nella soffitta della casa costruita da Peter.

“La fiera dell’est” è in realtà una canzone scritta dal cantautore Angelo Branduardi ma molto conosciuta dai bambini.
Il testo è ispirato ad un canto tradizionale ebraico che in origine raccontava la vicenda di un capretto. Branduardi invece racconta la storia di un topolino acquistato in una fiera per due soldi. Il topo viene mangiato dal gatto, che è morso dal cane, picchiato dal bastone ecc…

Alla fiera dell’est, per due soldi
un topolino mio padre comprò.

E venne il gatto, che si mangiò il topo,
che al mercato mio padre comprò.

Ritornello:
Alla fiera dell’est, per due soldi
un topolino mio padre comprò.

E venne il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo, …

Ritornello:
E venne il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo,…
E venne il fuoco, che bruciò il bastone …
E venne l’acqua, che spense il fuoco …
E venne il toro, che bevve l’acqua …
E venne il macellaio, che uccise il toro …
E l’Angelo della morte sul macellaio …
E in fine il Signore sull’Angelo della morte, sul macellaio, che uccise il toro, …

ATTIVITÀ IN CLASSE

La struttura dei racconti cumulativi consente:

  • di apprendere le cose del mondo: dal vicino al lontano, dal piccolo al grande, dal familiare al cosmico…
  • di mettere in ordine i fatti: cause e conseguenze, azione e reazione…
  • di capire come funzionano le relazioni: interdipendenza degli esseri viventi, la condizione di relatività di ciascuno di noi (ognuno è il più debole o il più forte in relazione a…).
    Lo scambio è un mezzo efficace per ottenere ciò che si desidera, l’unione fa la forza, ecc.

CON LE FIABE CUMULATIVE SI PUÒ:

• Imparare a contare:

Usando la filastrocca “Cinque uccelli nel nido”, lavoriamo sulla rappresentazione della quantità, giocando con le dita e annotando cosa succede quando si toglie o aggiunge un’unità.
Su una lavagna magnetica applichiamo un nido e i cinque uccellini rimovibili.
I bambini dovranno memorizzare la canzone, e poi contare con le mani gli uccelli che cadono dal nido, quando vengono spinti giù.
Una volta completato l’esercizio, verrà ripetuto, ma questa volta l’uccellino ne spingerà due fuori dal nido, ecc.

• Imparare le dimensioni dei diversi animali.