Guida pratica

La narrazione a scuola
per padroneggiare l’arte
dell’oralità

Perché usare la narrazione come strumento educativo?

Si sono raccontate storie fin dall’invenzione del linguaggio e senza storie la specie umana sarebbe morta, come morirebbe se non avesse l’acqua.

Karen Blixen

Nove motivi per utilizzare lo storytelling come strumento educativo

La narrazione è la più antica forma di educazione

Il racconto è stato lo strumento principale per l’educazione e la trasmissione fin dagli albori dell’umanità. L’umanità condivide le storie oralmente da oltre 50.000 anni, mentre la scrittura è stata inventata solo 5.000 anni fa. La nascita delle prime narrazioni umane va di pari passo con la capacità di espressione simbolica e di astrazione. Il nostro cervello si è potuto sviluppare in questo modo perché i nostri antenati raccontavano storie. Le storie sono al centro di tutto ciò che ci rende umani e svolgono un ruolo essenziale in tutte le società umane.

Le culture e le civiltà hanno sempre condiviso storie come mezzo per trasmettere collettivamente credenze, tradizioni e valori alle generazioni future.

Le storie orali (racconti popolari, favole, miti, leggende, fiabe, …) provengono dalla tradizione orale e sono state create, reinventate e affinate da generazioni di narratori e ascoltatori, e quindi è meglio raccontarle senza fare riferimento a un testo scritto.

Le storie sono il modo in cui immagazziniamo le informazioni nel cervello

L’uomo è per natura un cantastorie. Studi recenti nel campo delle neuroscienze, della psicologia e dell’educazione concordano sul fatto che il cervello è strutturato per organizzare, conservare e accedere alle informazioni attraverso la narrazione e che ogni relazione, esperienza e oggetto è registrato nella mente come una storia.

Una lista di fatti sconnessi sarà facilmente dimenticata, ma organizzati sotto forma di storia, non lo sarà. Le storie ci permettono di collegare i contenuti e di organizzare le informazioni.

Gli studenti memorizzano narrazioni sempre più complesse e lunghe, e così facendo possono sviluppare le loro capacità mnemoniche. Iniziando con filastrocche, poi racconti/fiabe a catena, proverbi, fiabe, racconti eziologici, racconti popolari, favole, miti, leggende…

La narrazione non è recitazione! Non si tratta di imparare a memoria un testo scritto in precedenza. Con l’apprendimento a memoria, la minima omissione può portare a un « vuoto di memoria ». Non è così quando si racconta una storia perché consente una maggiore flessibilità per l’improvvisazione, l’interazione con il pubblico, o al contesto…

La narrazione stimola l’immaginazione e la creatività

Albert Einstein apprezzava l’immaginazione al di sopra della conoscenza. Un giorno, un amico di Einstein gli chiese come avrebbe potuto rendere brillante suo figlio. Einstein rispose: “Raccontagli le favole e poi ancora altre favole…”. Einstein amava le storie e faceva scoperte rivoluzionarie attraverso “esperimenti nell’immaginazione”. Per spiegare le domande senza risposta, creava storie mentali in cui ritraeva personaggi che dovevano compiere azioni o vivere avventure. Immaginando che un uomo potesse correre alla velocità della luce, dedusse l’importanza del parametro temporale nell’equazione della luce. Nacque così la teoria della relatività.

Quando uno studente racconta una storia, visualizza nella sua testa le immagini della sua storia. È il regista del suo film. Lo fa con la sua voce, con il suo stile, con le sue parole. Ogni narratore è diverso e crea una storia in modo diverso. Un racconto di successo rafforza il senso dell’approccio individuale dello studente come valido e prezioso: i racconti promuovono l’individualità. Per chi si sente soffocato dal bisogno di obbedienza e conformismo, raccontare una storia può sembrare una boccata d’aria fresca.

Le storie fanno appello alle emozioni

Poiché gli studenti sono generalmente coinvolti emotivamente e si divertono a raccontare storie, può aiutare a creare un’atmosfera positiva all’interno del processo di apprendimento.

Attraverso i racconti, acquisiamo un’altra prospettiva sul mondo e sulla natura, una visione incantata che fa appello alla nostra immaginazione e alla nostra sensibilità.

La narrazione sviluppa le capacità di ascolto

La narrazione aiuta gli studenti a sviluppare le loro capacità di concentrazione. Notate come le persone reagiscono quando ascoltano attivamente una storia ben raccontata: vivono la storia e si identificano con le prove del protagonista…

Quando ascoltiamo una storia, sentiamo più del suono di semplici parole dirette alle nostre orecchie. Recenti studi di imaging cerebrale hanno dimostrato che le regioni del cervello che elaborano la visione, l’udito, il gusto e il movimento nella vita reale si attivano quando siamo coinvolti in una narrazione avvincente.

Il cervello dell’ascoltatore è attivo quanto quello del narratore e, di fatto, racconta e anticipa la storia internamente insieme al narratore.

Questo livello di interazione ha un effetto positivo sulla classe come comunità di apprendimento e quando gli studenti si sentiranno in grado di farlo da soli, diventeranno più consapevoli del loro potenziale creativo come narratori. Essere in grado di ascoltare attivamente un altro essere umano, faccia a faccia, è essenziale, e non ha nulla a che fare con l’ascolto della radio o della televisione!

L’ascolto delle storie costruisce un rapporto unico con il linguaggio e incoraggia i bambini a leggere

La narrazione può avere un impatto sulle abitudini di lettura degli studenti. Quando la narrazione viene introdotta nelle scuole, ha un feedback molto positivo. I bambini iniziano ad interessarsi alla lettura, vanno insieme in biblioteca per cercare altri racconti.

Quando i narratori raggiungono un certo livello di competenza, possono anche usare le versioni scritte di storie nei libri (e sul web) e svilupparle in racconti orali, trasmettendo così una maggiore motivazione per leggere.

Le storie insegnano

Le storie sono strumenti eccellenti per insegnare i modelli di buon comportamento e per rafforzare il carattere.

Le storie propongono anche idee e soluzioni per la gestione dei conflitti e dei dilemmi. L’accesso a una buona gamma di storie offre al bambino molte opzioni per adattarsi a situazioni inaspettate in futuro.

Nelle fiabe, il più giovane, il più debole, il più fragile, riesce sempre ad uscire dalle situazioni difficili in cui si trovano. Questo modello è ideale per costruire la fiducia in sé stessi nei bambini.

C’è una differenza tra il raccontare e il leggere. Senza il libro come barriera, il narratore guarda direttamente al pubblico ed è libero di usare movimenti, gesti ed espressioni facciali per dare vita alla sua storia. Al contrario, il lettore vede solo le parole sulla pagina, mentre il narratore vede le reazioni sui volti degli ascoltatori. Leggere ad alta voce non è oralità, perché non c’è un’elaborazione interna del pensiero o della creatività. Questa modalità di apprendimento e di trasmissione segue una tecnica pedagogica che si concentra sul testo e non sull’oralità. È la parola scritta, e non la parola parlata, che la lettura ad alta voce sottolinea.

Raccontare storie da tutto il mondo crea una consapevolezza e un apprezzamento delle diverse culture

Oggi i bambini di varia provenienza frequentano le scuole europee. Chiedere loro di raccontare storie delle loro culture native li valorizza e permette a tutta la classe di scoprire altri modi di vivere. La narrazione può creare un ponte tra le culture. Ci sono differenze tra le storie di tutto il mondo, ma spesso anche molte somiglianze. Dopo tutto, le storie sono profondamente umane e creano legami tra le persone.

La storia è uno “strumento per l’umanità

Le storie aiutano a contrastare la crescente enfasi sulla tecnologia a scuola e a casa. Per raccontare una storia, non c’è bisogno di attrezzature speciali, di uno smartphone, di un portatile, di un costume… non c’è bisogno di nulla al di là dell’immaginazione e del potere dell’ascolto e della parola per creare immagini durature.

Siamo esseri fatti di ragione, ma anche di emozioni. La parola è ciò che permette lo sviluppo della mente e dell’intelligenza. Senza comunicazione, non c’è creatività e non esiste una vera relazione con gli altri.

I bambini che crescono circondati da storie sviluppano capacità intellettuali ed emotive, come il linguaggio e il ragionamento, l’empatia e l’immaginazione. D’altra parte, crescere in “povertà linguistica” limita lo sviluppo e porta a difficoltà di lettura e scrittura. Per questo motivo è fondamentale interagire con i bambini fin dalla più tenera età e con i loro genitori (in particolare con quelli provenienti da ambienti “linguisticamente poveri”) attraverso le storie, poiché non solo offre preziosi benefici emotivi e sociali, ma migliora anche le loro possibilità complessive nella vita. Le storie possono svolgere un ruolo chiave nell’affrontare le disuguaglianze nell’alfabetizzazione.

Benefici della narrazione a scuola

Raccontare storie a scuola è un modo per coinvolgere emotivamente i bambini, per provare piacere e condividerlo con gli altri, per esprimersi come individui e trovare il proprio posto all’interno del gruppo.

LINGUA

  • Arricchire il proprio vocabolario
  • Appropriarsi del linguaggio
  • Scoprire le funzioni simboliche e poetiche del linguaggio

ATTIVITÀ COGNITIVE

  • Memorizzare e fare propria una storia, esercitando la propria memoria sequenziale, uditiva e visiva.
  • Immaginare, esercitare la propria attenzione, ascoltare attivamente, coltivare l’immaginazione
  • Ragionare, padroneggiare la struttura logica della storia, costruire una narrazione, anticiparla

ATTIVITÀ SOCIALI

  • Ascoltare e rispettare la parola dell’altro
  • Essere empatici
  • Partecipare ad un progetto comune inclusivo
  • Parlare di fronte agli altri per acquisire fiducia in sé stessi
  • Condividere un patrimonio orale locale, nazionale, europeo e mondiale
  • Acquisire e condividere i valori umani
  • imparare a leggere e scrivere
  • un’atmosfera più tranquilla in classe
  • un atteggiamento positivo verso l’apprendimento
  • un approccio inclusivo che valorizza ogni bambino
  • diffondere la conoscenza delle tradizioni, dei popoli, della natura e del mondo per preparare i bambini al futuro
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