Fiabe
Ovest Europa

Le Scatole Magiche

level 2
Difficoltà **
Temi : Astuzia Clima

Riassunto: Un contadino riceve dal vento una scatola che dispensa cibo. Il prete la sottrae grazie alla sua autorità. La seconda scatola dispensa colpi di bastone. L’ordine sarà ripristinato e le scatole torneranno al legittimo proprietario.

C’era una volta una casa piena di spifferi, in cima ad una collina dove soffiava sempre il vento.

Talmente forte che nei campi non cresceva mai niente e la famiglia che abitava in quella casa era la più povera che si fosse mai vista.

Un giorno, il padre, stanco di vedere la moglie ed i figli magri come chiodi decise di andare dal vento a chiedere un risarcimento di tutta quella sfortuna e povertà.

Cammina, cammina giunse alla casa del Vento e bussato alla porta attese che qualcuno venisse ad aprire.

“Chi sei?” Chiese il Vento.

“Sono Giuseppe, il contadino che muore di fame per colpa tua e sono qui perché tu possa rimediare.”

 Il Vento vedendolo tanto magro si commosse, e decise di regalargli una scatola magica: “Quando hai fame devi solo aprirla e lei farà tutto il resto. Chiedile quello che vuoi e lo avrai. Mi raccomando di non parlarne con nessuno e soprattutto di non prestarla mai. Se la perderai non ti aiuterò ancora.”

Giuseppe, pieno di speranza e fiducia ritornò verso casa, colto dalla fame mise subito alla prova la scatola e ordinò da mangiare.

La scatola esaudì ogni desiderio.

Giunto alla sua piccola dimora chiamò la famiglia e condivise con loro quel prezioso regalo. Passarono i giorni e tutti quanti avevano messo su qualche chilo tanto da non sembrare più poveri chiodi.

Giuseppe si era raccomandato di non parlarne con nessuno, ma capitò che il prete del paese passasse da quelle parti e vedendoli un po’ più in salute e sapendo del viaggio di Giuseppe, si mise a chiedere ed insistere.

La sua insistenza fu tale e tanta che la moglie di Giuseppe infine raccontò.

Della scatola e del potere di far comparire tutto il cibo che si desidera.

Il prete chiamò Giuseppe e chiese la scatola in dono, promettendo in cambio mari e monti, il povero contadino fu costretto a cedere…

Dopo neppure una settimana era più magri di prima, il prete infatti non mantenne affatto le promesse.

Giuseppe si mise nuovamente in viaggio e giunto alla casa del Vento raccontò quello che era successo.

Il Vento gli ricordò quanto detto, ma il volto scavato del povero contadino lo commosse talmente che decise di regalargli una scatola tutta d’oro.

“Per aprirla devi avere davvero moltissima fame altrimenti non conviene.”

Giuseppe ringraziò il Vento di tanta generosità e ripartì verso casa.

Arrivato però a metà strada sentì la sua pancia torcersi per la fame e pensò che più di così non potesse averne.

Aprì la scatola e subito ne uscì un omone armato di bastone che cominciò a picchiarlo a più non posso.

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L’omone non sentiva ragioni, non ascoltava né i lamenti né le suppliche del povero Giuseppe, e smise soltanto quando il contadino riuscì a richiudere la scatola.

Giunto a casa si mostrò felice e chiamò tutta la famiglia.

Li fece sedere a tavola e aprì la bella scatola d’oro, subito uscirono due omoni armati di bastoni che si misero all’opera con grande precisione, colpendo sulla testa e sulle gambe di tutta la famiglia, finché Giuseppe pensò che fosse abbastanza e richiuse la scatola.

La moglie con una scusa, andò dal prete e cominciò a tessere le lodi della nuova scatola che il prete, avido e curiose volle subito vedere.

Giuseppe fingendosi ritroso gli mostrò la preziosa scatola che fece scintillare gli occhi del prete.

“Ti darò l’altra in cambio, se mi darai questa!” Gli disse avido il parroco.

Giuseppe si fece pregare un po’ e simulando dispiacere, accettò lo scambio.

Tutto contento il parroco con la nuova scatola sotto braccio tornò in canonica dove ad attenderlo c’era una delegazione di preti che aveva invitato a pranzo.

Fatti sedere gli ospiti a tavola aprì la scatola.

Sei grossi omoni con altrettanti bastoni uscirono fuori e cominciano a dare legnate come se piovesse.

Nella confusione il prete fece cadere la scatola d’oro, Giuseppe che lo aveva seguito per non perdersi lo spettacolo, la raccolse e con pazienza attese che tutti fossero “sazi” prima di chiuderla. Da allora le possiede entrambe e con tutta la sua famiglia vive sereno e soddisfatto.

Barbara Lachi from: ITALO CALVINO, Fiabe Italiane, (prima edizione 1956), Edizioni Oscar Mondadori, Milano 2002. Titolo: “Il regalo del vento tramontano” N.83 vol.II; da DOMENICO COMPARETTI, –Novelline popolari italiane, 7. Geppone, Mugello, 1875

La fiaba è stata scritta da Barbara Lachi che ha utilizzato come fonte principale la raccolta Fiabe Italiane di Italo Calvino. Le versioni di Barbara Lachi sono nella maggioranza dei casi la riscrittura, al fine di evitare problemi dovuti ai diritti d’autore, ma molte delle fiabe hanno subito vere e proprie modifiche nell’andamento e nei finali.